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Le acque meteoriche di dilavamento degli autoparchi sono soggette a obbligo di autorizzazione

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Le acque meteoriche di dilavamento degli autoparchi sono soggette a obbligo di autorizzazione

Importante Chiarimento della Corte di Cassazione sui Requisiti per le Aree di Parcheggio e la Gestione delle Acque Meteoriche 
La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione III Penale, n. 33292 del 29 agosto 2024, ha offerto una chiara interpretazione delle normative riguardanti gli scarichi di acque meteoriche di dilavamento e la gestione ambientale per le aree adibite a parcheggio, come gli "autoparchi".
La Corte ha ribadito che anche in assenza di una specifica menzione nell’elenco delle attività soggette a obbligo di autorizzazione, il regolamento regionale impone comunque di rispettare le norme per la gestione delle acque meteoriche di dilavamento quando vi è un rischio concreto di contaminazione. Questo in particolare vale nel caso di specie, ossia per le acque meteoriche dilavanti superfici di autoparchi ove l'attività in concreto comporta il rischio elevato di presenza di sostanze inquinanti.
 Principali Considerazioni della Sentenza:
- Autorizzazioni Necessarie: La Corte ha chiarito che le operazioni di convogliamento, separazione, raccolta, trattamento e scarico delle acque di prima pioggia sono soggette a obblighi di autorizzazione se provengono da superfici con rischio di dilavamento di sostanze pericolose, come può avvenire in un autoparco. Questo vale anche se l’attività non è specificamente inclusa nell’elenco delle attività soggette a regolamentazione.
- Valutazione del Rischio: La decisione sottolinea che non è sufficiente basarsi solo su elenchi normativi per escludere la necessità di autorizzazioni. La valutazione deve considerare il rischio concreto di compromissione della qualità dei corpi recettori, come stabilito dalla normativa ambientale.
- Impossibilità di Escludere le Attività: Il tribunale ha rigettato l’argomento che l'attività di autoparco non rientrasse nelle categorie soggette a obblighi di trattamento delle acque, affermando che il regolamento regionale prevede una normativa non tassativa e ancorata alla presenza di rischi ambientali concreti.
Questa sentenza riafferma l'importanza di rispettare le normative ambientali e di gestire correttamente le acque meteoriche per evitare impatti negativi sull'ambiente, anche per attività che potrebbero non sembrare immediatamente rilevanti in termini di regolamentazione.
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